El Pueblo: shopping tra la musica dei mariachi

Vi abbiamo già consigliato come spendere il vostro tempo nella soleggiata città di Los Angeles suggerendovi mercatini, zone in cui soggiornare o classici diner in cui fare brunch, ma ancora non vi abbiamo parlato del caratteristico e divertente angolo ispanico di El Pueblo, che si trova nel cuore della città, Downtown.

El pueblo e i suoi mercatini

El pueblo e i suoi mercatini, foto di Gloria

Merce per i turisti

Merce per i turisti, foto di Gloria

Si tratta della parte più antica della città, sita a pochi passi da Chinatown e Union Station e fondata nel 1781 da Felipe de Nave, governatore spagnolo della California. Questo angolo di Messico si divide per lo più tra due vie, Olvera Street e North Main St. e lungo di esse troviamo mercatini, negozietti, punti ristoro e storiche costruzioni del tempo. In vendita i più tipici huaraches messicani (sandali di cuoio) e poi animali di paglia, abiti e oggettistica.

Foto di Gloria Annovi

Foto di Gloria Annovi

Spiccano all’attenzione dei turisti anche teschi coloratissimi (calaveras) usati come decorazioni durante il Giorno dei morti (Halloween)  in Messico. E’ il loro modo per esorcizzare il passaggio verso l’aldilà, che deve essere vissuto come un giorno di festa. Ecco perchè vedrete sempre il sorriso su questi calaveras. In Messico la morte assume i colori del carnevale e quella che si respira nel borgo di El Pueblo è un’atmosfera mistica e gioiosa.

Parata messicana, foto di Gloria

Parata messicana, foto di Gloria

Sono numerose le feste che si organizzano tra queste storiche costruzioni: si va dal Cinco de Mayo, alla festa dell’indipendenza messicana (13-15 settembre) passando per la processione con le candele durante Las Posadas. Anche a noi è capitato di assistere ad un evento folkloristico e la piazza del pueblo era un tripudio di banchetti gastronomici con prodotti locali (vedi il churros, una sorta di pane fritto), musica itinerante, reginette di bellezza e festoni ad addobbare il vecchio palco in ferro battuto sito nella plaza.

Pico House, foto di Gloria

Pico House, foto di Gloria

Alla fine di Olvera St si trova anche la Pico House (che noterete all’entrata), palazzo a tre piani risalente al 1870 in stile coloniale, simbolo del Pueblo. Ed è sempre qui, in questo angolo di Messico, che risiedono i monumenti più antichi di tutta Los Angeles, fondata proprio qui da 45 coloni messicani, i cui nomi sono riportati su di una targa nella grande piazza ombreggiata da fichi  secolari.

La plaza

La plaza, foto di Gloria

El Pueblo è  caratterizzato da ben 27 edifici storici, una plaza (utilizzata per parate e mercatini), negozietti, punti ristoro e da un museo. Importantissimo è il murales dal titolo “American Tropical” opera di David Alfaro Siqueiros (opera del 1932), realizzato durante la sua permanenza di profugo politico a Los Angele.

Foto di Gloria Annovi

Foto di Gloria Annovi

Un angolo del Pueblo, foto di GLoria

Un angolo del Pueblo, foto di GLoria

Imbiancato poi per motivi politici è tornato alla luce dopo lunghi anni di restauro da parte del Getty Conservation Institute.

Ad una rilassante passeggiata potrete abbinare una visita alla casa museo Avila Adobe, la più antica casa di LA, i cui arredi sono tutti di metà Ottocento. Infine, segnaliamo per il vostro alternativo brunch domenicale il ristorante turistico La Golondrina Mexican Cafè (ricavato nell’ edificio Pelanconi House), dove la musica dei mariachi vi intratterrà durante un drink rinfrescante o uno spuntino.

Interno della più antica casa messicana, foto di Gloria

Interno della più antica casa messicana, foto di Gloria

El Pueblo è imperdibile ad ogni stagione, ma quando ospita manifestazioni e feste della comunità messicana è davvero qualcosa di unico!

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El Pueblo

Tra Main St ed Olvera St

Ingresso Libero

www.elpueblo.lacity.org

Tel 213 628 1274

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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