MONTREUX, I LUOGHI IN CUI PASSO’ LE ULTIME ORE DI VITA LUCIO DALLA

A Montreux, Svizzera, le anime dei defunti ballano in punta di piedi sul Lago di Ginevra, all’ora del tramonto. Le loro sagome si confondono tra le linee sinuose delle Alpi, riflesse sull’acqua a creare un gioco di luci meravigliose e rilassanti. Se non fosse una città terribilmente cara per i miei standard,  passerei a Montreux almeno 15 giorni all’anno, per fare il pieno di energie e buone vibrazioni. Il clima a primavera è già mite e a Luglio, i turisti sono tutti presi dall’atmosfera di festa, che il Montreux Jazz Festival riesce a regalare da più di 40 anni. E’ anche merito di questa kermesse se quelle anime ballerine non abbandonano la fortezza del Jazz, perchè la musica e l’atmosfera un pò Belle Epoque che si respira in città, è irresistibile anche quando sei polvere di stelle. Il destino ha voluto che Lucio Dalla, da sempre amante del jazz e già clarinettista, lasciasse questa terra in una suite del Montreux Palace Hotel, la mattina del 1 marzo 2012. Ho pensato di raccontarvi qualcosa in più della cittadina svizzera attraverso 3 luoghi in cui Lucio Dalla è stato nelle sue ultime ore di vita.

L’HOTEL IN CUI MORI’ LUCIO DALLA E IN CUI ALLOGGIARONO ANCHE FREDDIE MERCURY E TANTE LEGGENDE DEL JAZZ INTERNAZIONALE

Palace Hotel Montreux

Foto di Gloria Annovi

Non ho ancora avuto il privilegio di soggiornare in questo famosissimo hotel, che resta uno dei più cari e noti della cittadina svizzera. Il Fairmont Montreux Palace (5 stelle) si erge a pochi metri dal lago di Ginevra e architettonicamente è un pomposo omaggio allo stile Liberty. E’ un colosso che ospita ben 236 camere, tre ristoranti, negozi, una Spa e 14 sale a disposizione di meeting, eventi e conferenze. Come ho già avuto modo di dirvi durante il Jazz Festival di luglio ben 2 palchi (con ingresso gratuito) sono installati nella grande hall e nel giardino del Montreux Palace (questo già nel 2021), occasione per ascoltare artisti emergenti e passeggiare per il suo “giardino monumentale” dove si trovano le statue omaggio ai più noti jazzisti, già ospiti del Montroux Jazz Festival, evento ideato dal fondatore Claude Nobs, che nella cittadina svizzera creò uno dei più importanti appuntamenti mondiali di questo genere. L’ultima tournée di Lucio era cominciata a Lucerna il 27 febbraio ed era proseguita la sera successiva a Zurigo. Dopo la tappa di Montreux, Dalla avrebbe suonato a Basilea, Berna, Ginevra, Lugano, Parigi, Dusseldorf, Amburgo, Brema, Francoforte, Lussemburgo, Stoccarda e Monaco, fino alla tappa conclusiva di Berlino, dove però non arrivò mai. Quel 1 marzo del 2012 fece in tempo a fare colazione nella meravigliosa sala dell’hotel che guarda sul Lago di Ginevra. Ormai saprete , che Lucio a colazione ordinava spesso un“pucc-cappucc” termine inventato da lui per definire un cappuccino a bassissimo contenuto di latte. In hote agli ospiti la colazione fuori dal prezzo del soggiorno costa sino a 37 euro a persona. Ci sono diverse tipologie di camere e alcune hanno una vista sul lago; tra le suite più care spicca la Quincy Jones, con i suoi 80 mq e una bellissima vista sul lago e le Alpi, che si può ammirare anche dal balconcino a disposizione degli ospiti. Questa camera può costare fino a 2mila euro a notte, ma ci sono ovviamente opzioni anche molto più economiche: tutto dipende dai servizi richiesti e dal periodo di soggiorno. Luglio è uno dei mesi più cari!

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Fairmont Montreux Palace (5 stelle)

Avenue Claude Nobs 2 · 1820 Montreux

Camere a partire da 300 euro a notte

 

CENA E LIVE NEI LOCALI UBICATI ACCANTO ALLA LOBBY DELL’HOTEL

hotel

Dentro al live Funky Claude’s dell’hotel, foto di Gloria

Sicuramente Lucio, durante uno dei suoi soggiorni nella città, avrà passato qualche ora in uno (o entrambi) dei due locali notturni che si trovano dentro l’hotel, ma che sono aperti a tutti. Si trovano proprio accanto alla lobby del Fairmont Hotel e sono stati aperti dal fondatore del Jazz Festival, estimatore della buona cucina e della musica live. Il Montreux Jazz Cafe è ormai una piccola catena che trovate anche a Ginevra ( aereoporto e Pont-Rouge) e Losanna. Questi ristoranti nascono dalla amicizia tra Quincy Jones e Claude Nobs, e sono stati concepiti come luoghi caldi e accoglienti dove vengono organizzati concerti, jam session e mostre fotografiche. Il primo Montreux Jazz Café ha aperto nel 2000 durante il 34° Montreux Jazz Festival e da allora accoglie centinaia di turisti e appassionati di musica jazz, ogni giorno!

Dentro al più elegante Jazz Cafè, dove si può anche pranzare o cenare, sono esposti numerosi cimeli, a ricordare la gloriosa storia del Jazz Festival che anima anche questi locali durante le sue annuali edizioni. Tra queste reliquie anche un kimono che Freddie Mercury regalò a Nobes.

Attaccato al Jazz Cafè trovate un locale notturno perfetto per il dopo cena o un aperitivo: è un tipico jazz club in cui assaggiare ottimi cocktail o calici di Champagne accompagnati da piatti veloci e musica live.

Clude's bar montreux

Funky Claude’s Bar. Foto di Gloria

I piatti a menù ricordano gli artisti che si sono esibiti al Jazz Festival negli anni: B.B. Burger, Quincy Jones Roast Chicken e la succulenta Ella’s Cheesecake sono solo alcune delle proposte del Funky Claude’s Bar, uno dei pochi live club rimasti in città post pandemia, che nel week-end propone sempre concerti di artisti internazionali. A me è piaciuto molto stare a bancone ad ascoltare un live, sorseggiando ottimo vino: l’ambiente è quello del tipico club metropolitano, con luci soffuse e clientela attenta alla musica proposta. A Lucio sarebbe piaciuto, lui che la musica jazz l’aveva nel sangue e l’amava da sempre. Il regista Pupi Avati (anche lui musicista) ha spesso raccontato che Dalla voleva a tutti i costi entrare nella  Reno Dixieland Jazz Band di Pupi e soci, cosa che poi riuscì effettivamente a mettere a segno, riuscendo poi a suonare per l’intera provincia bolognese-e non solo. Bologna a quel tempo era una delle cittadine italiane del jazz per eccellenza, dove grandi artisti di fama internazionale si esibivano ogni week-end nei piccoli club del centro. Sembra che la fissa per i cappelli Lucio l’avesse presa osservando con reverenza e fascino il pianista Thelonious Monk, estroso nel modo di vestire quanto nella vita reale.

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Jazz Cafè e Funky Cloude’s

Avenue Claude Nobs 2
Switzerland – 1820 Montreux
+41 21 962 13 00

 

STRAVINSKI MUSIC HALL PER L’ULTIMO CONCERTO DI LUCIO IN QUEL FUNESTO ANNO BISESTILE

E Lucio indossava uno dei suoi inseprabili cappelli anche la sera del 29 febbraio 2012, alla Stravinski Concert Hall di Montreux, una meravigliosa sala da concerti che viene utilizzata anche in occasione del MJF (così come nella Miles Davis Hall, che si trova a pochi passi dal Montreux Palace Hotel). La sala della Stravinski Concert Hall ha una capacità di 4mila persone e un’acustica eccezionale. Allo Stravinski si sono esibite leggende del calibro di James Brown, B.B. King, Keith Jarrett, David Bowie, Carlos Santana, Etta James, Patti Smith, Massive Attack, Björk, Radiohead, Leonard Cohen, Stevie Wonder e Prince …

Ora so che vi starete chiedendo perchè questa sala da concerti è dedicata al grande compositore Igor Stravinsky? Perchè per qualche anno anche lui visse a Montreux e si dice che le passeggiate sul Lago di Ginevra erano fonte di ispirazione per la sua musica. Era giunto in Svizzera per curare la moglie, che soffriva di salute cagionevole e che a Montreux aveva trovato un clima mite e ideale alla cura delle malattie respiratorie. La famiglia Stravinski visse a Montreux dal 1910 fino alla fine della Prima Guerra Mondiale e qui il compositore trovò ispirazione per comporre le sinfonie per i balletti Petrouchka e Le Sacre du Printemps. Per ricordare la presenza di questo celebre compositore del XX secolo, la città di Montreux decise di intitolare a suo nome l’Auditorium e di commissionare una statua alata che troverete passeggiando sulle sponde del lago non lontano dall’Auditorium.

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Stravinski Music Hall
Avenue Claude Nobs 5 · 1820 Montreux

 

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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