Scopri dove ha girato i suoi video Ryan Adams

Nell’I-Pod: Prisoner (2017), Ashes & Fire (2011)  e Gold (2001) di Ryan Adams

Itinerario: Colorado, NY, Los Angeles

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Da un paio di mesi sto ascoltando “Prisoner” (2017), nuovo lavoro del talentuoso Ryan Adams. Era il disco che attendevo per questo 2017. Sono una ‘tradizionalista’, lo so, perdonatemi se amo il sound americano, i riff di una 12 corde su una ballad acustica e ancora di più, i musicisti belli e un pò dannati, che meriterebbero più notorietà. Ryan Adams è uno di questi. A 26 anni aveva già pubblicato un capolavoro, Heartbreaker (2000), primo album solista che vi consiglio di ascoltare se amate Bruce Springsteen, Tom Petty e John Mellencamp. Nonostante gli evidenti rimandi ai suoi artisti di riferimento, Ryan ha elaborato una sua autentica poetica ed è un bravissimo interprete, oltre che autore. Personalmente credo che il chiacchierato rifacimento di ‘1989’ (album di Taylor Swift) sia stato qualcosa di più che una mera trovata pubblicitaria. Ma non è di questo che vi voglio parlare oggi. Vorrei invece ripercorrere la sua lunga carriera attraverso 3 videoclip, girati in luoghi che io e Marco abbiamo visto insieme. In ognuno di questi singoli la malinconia si mischia alla rabbia, quasi fosse la peculiarità della sua scrittura. Ebbene, non potrebbe essere diversamente, visto che Adams ha un trascorso di alcool, droga, un sofferto divorzio alle spalle e persistenti problemi di salute, che cerca di esorcizzare attraverso la sua musica.

A RED ROCKS E’ STATO GIRATO IL VIDEOCLIP DI “DO YOU STILL LOVE ME?”

Quasi sempre, Ryan Adams regala il meglio di se a seguito di vicessitudini amorose. I testi di  Heartbreaker, ad esempio, nacquero dopo la rottura con l’ex fidanzata Amy Lombardi mentre “Do you still love me”? (mi ami ancora?) pare essere un quesito indirizzato all’ex moglie Mandy Moore. Il videoclip del singolo estratto dall’album “Prisoner” è stato filmato -in parte- nella suggestiva cornice di Red Rocks, anfiteatro scavato nella pietra rossa sulle montagne del Colorado.  Sarebbe un sogno vederlo live proprio qui! Marco mi ha confidto che le scalette di Ryan Adamas non sono mai uguali una all’altra durante lo stesso tour. Mi piace questo ragazzaccio sregolato! ?

LE COLLINE DI LOS ANGELES BRUCIANO SU ASHES & FIRE

Non è bellissimo questo singolo? E’ incredibile pensare che Ryan litigasse continuamente con la sua (ex) casa discografica a causa delle loro censure.  Ecco perchè Ashes & Fire (2011) è stato pubblicato con la sua etichetta, la Pax Am (aperta nel 2004), che ha trovato ben presto nella losangelina Capitol Records un’ottima alleata. L’album è stato infatti registrato a Los Angeles dal celebrato Glyn Johns, già produttore di Eric Clapton, The Who o Eagles. Una figura chiave per la scena musicale degli anni Settanta. Anche il videp è Made in Calofornia, lo si nota dalla targa dell’automobile che guida Ryan Adams e dalle palme che danno un tocco di esotico al viale inquadrato. All’arrangiamento del brano hanno collaborato anche Norah Jones (piano) e Benmont Tench (hammond di Tom Petty), non male vero?

LO SKYLINE DI NEW YORK PER L’OMONIMO SINGOLO

Questo singolo lo trasmettevo sempre quando lavoravo in una piccola emittente emiliana. Mio fratello ai tempi abitava ancora a New York e ascoltare Ryan Adams mi faceva sognare. Ed è proprio tra le strade di questa metropoli che è stato girato il videoclip. Per la verità, la prima versione fu filmata dentro ad un taxi, ma la location certo, risultava poco scenografica. Così si decise per il più famoso ponte di Brooklyn, con le torri gemelle sullo sfondo: uno skyline inconfondibile. Le riprese di New York New York vennero girate il 7 settembre 2001, 4 giorni prima dell’attacco terroristico. Un evento che portò questa canzone a diventare l’inno di una città, che in un qualche modo non esisteva più o che comunque, che non era più la stessa.  Primo singolo dell’ album, Gold, registrato a Los Angeles, verrà trasmesso continuamente in tv e radio nei giorni a venire. Fatto che disturbò molto Ryan Adams: non voleva apparire come un avvoltoio in cerca di successo e così, smise di suonare il singolo ai suoi concerti e cercò inutilmenete di far togliere il videoclip dalle tv musicali. Oggi ha ripreso a suonarlo ma purtroppo il sax originale è solo inciso nell’album ed è opera di Kamasi Washington, pluri-stellato jazzista di fama mondiale.

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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