Da quando le rigide leggi che imponevano ai berlinesi di stare emarginati da una, o dall’altra parte del muro di Berlino sono state abolite, la città è cambiata moltissimo ed è in continua evoluzione.

Il muro di Berlino, foto di Gloria
Ai tempi in cui David Bowie si trasferì da Los Angeles nella capitale europera, esattamente dal 1976 al 1978, Berlino era decadente, cupa e per certi versi minacciosa.

Bowie davanti al muro nel 1987
Era perfetta per uno come lui (dipendente dalle droghe) che voleva passare inosservato e ricominciare a vivere una quotidianità in modo rilassante, in una città in cui non era conosciuto come nell’oppressiva LA.E poi Berlino aveva la musica elettronica, che contaminò la sua famosissima trilogia berlinese, nata dalla collaborazione con Brian Eno.

Un angolo di Berlino, foto di Gloria

Io alla ricerca dei luoghi di Bowie a Berlino
LA STANZA CONDIVISA CON IGGY
Il Duca Bianco, che da dodici anni visse anche a New York, per qualche tempo condivise una stanza al 155 di Hauptstrasse (Berlino Ovest) con l’istrionico Iggy Pop e sicuramente seppero come divertirsi, ma anche come mettere a frutto la propria creatività.

Bowie , Iggy e Brian Eno
Bowie da quell’esperienza ne uscì con tre dischi bellissimi e io non posso che essere grata a Berlino, nonostante non riesca ancora a capirla e ad apprezzarla come forse dovrei. David Bowie possedeva una Mercedes anni Cinquanta a quel tempo, un regalo di Angie, e con quest’auto scorrazzava per tutta la città con l’amico Iggy e le rispettive compagne.
FOLLIE AL GERHUS HOTEL
Lo studioso Nicholas Pegg sostiene che nella sua canzone “Always Crashing In The Same” ci sia un riferimento ad un preciso evento: la sera in cui per sbaglio ammaccò la sua automobile cercando di parcheggiare davanti al Gerhus Hotel (quartiere Grunewald), un hotel ricavato in una villa costruita nel 1911, il Palais Pannwitz, circondato da alberi secolari.

Il Palazzo dall’esterno

La lobby dell’hotel oggi
Uno delle location berlinesi che si usa associare al musicista: da vedere, almeno dall’esterno se siete in città. L’hotel ha cambiato diverse gestioni (e anche nome) da allora, oggi è un lussuosissimo hotel (Schlosshotel) le cui camere sono state tutte restaurate a firma dell’inconfondibile stilista Karl Lagerfield, che ha curato il design degli interni dell’albergo.

Ancora l’interno dell’hotel
Munito di un centro benessere, piscina e di un ampio salone dai lampadari ottocenteschi, accoglie i suoi ospiti tra il verde della sua verande e confortevoli camere. Una notte in questo splendore costa sino ad € 300, molto più di quello che sarebbe stato disposto a spendere Bowie a fine anni Settanta, che a Berlino fu persino sull’orlo della bancarotta.
Nel 1972, quando l’hotel era tutto fuor che lussuoso, Roomy Haag (la musa trasgender di Bowie) tenne uno striptease per Mick Jagger dei Rolling Stones, che allora avevano la fama di essere dei distruttori di hotel. Nel ’72 lo Schloss Gerhus Hotel era perfetto per una serata rock ai limiti degli eccessi. Oggi la sua cattiva fama è stata dimenticata e l’hotel-castello è il più facoltoso di Berlino. Se ve lo potete permettere concedetevi anche un pasto nel suo ristorante Vivaldi, come vedete la musica, ha cambiato registro dal tempo della trilogia berlinese…
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Hotel a 5 stelle