CHATEAU D’HEROUVILLE, UN CASTELLO DA FIABA DOVE HANNO REGISTRATO ELTON JOHN, T-REX E TANTI ALTRI

Nei vecchi castelli accadono sempre cose fantastiche, al limite della magia. Come nel caso della leggendaria magione Chateau d’Hérouville, che si trova nei pressi del piccolo villaggio di Herouville (Val d’Oise), a pochi chilometri da Parigi. Perchè ve ne parlo su questo blog? Perchè dentro a questo castello ci hanno inciso celebri singoli

DAL COMPOSITORE CHOPIN AI T-REX: ECCO TUTTE LE STAR CHE HANNO SOGGIORNATO NEL CASTELLO CHATEAU D’HEROUVILLE

Costruito nel 1749 il castello comprende ben 17mila ettari di terreno e, tra i personaggi illustri che vi hanno abitato per brevi o lunghi periodi ricordiamo il pittore Vincent Van Gogh (sepolto nella vicina Auvers-sur-Oise,) e il compositore di musica classica Chopin, che qui passò le sue ultime ore d’amore con l’amata George Sand. David Bowie era ossessionato dall’idea di essere perseguitato proprio dallo spettro di Chopin. Ma come mai (vi starete chiedendo) l’istrionico Duca Bianco passò alcune notti nel castello?

Chateau d’Hérouville

Chateau d’Hérouville

Dovete sapere che dal 1969 al 1985, le 30 stanze a disposizione degli ospiti del compositore francese Michel Magne(il padrone di casa) , furono in parte convertite in sala di ripresa, regia e alloggi. Magne fu infatti il propietario di un fortunato studio di registrazione (complice, la collaborazione con il fonico Laurent Thibault) che ospitò negli anni nomi illustri del panorama musicale internazionale: Grateful Dead, Rick Wakeman, Iggy Pop, Uriah Heep, Rick Wakeman, Iggy Pop, Bee Gees, Canned Heat, Fleetwood Mac, Jethro Tull, Cat Stevens, Marvin Gaye, T Rex

ANCHE ELTON JOHN E MARC BOLAN ADORAVANO QUESTO CASTELLO

E mentre in Inghilterra gli Abbey Road fecero la fortuna dei Beatles, qui,  Sir Elton John trovò l’ispirazione per registrare alcuni dei suoi brani più famosi come Don’t shoot me I’m only the piano player o Goodbye yellow brick road. E ancora, Marc Bolan diede alla luce The Slider and Tanx mentre per i Pink Floyd era l’anno di Obscured by Clouds.

I T-Rex davanti alla tenuta-studio

I T-Rex davanti alla tenuta-studio

Non è difficile capire perchè tanti musicisti scelsero questo ‘gotico’ studio per registrare i propri dischi: il castello si trova in una posizione strategica! Si divide infatti tra la quiete di un pittoresco villaggio e la mondana Parigi, capitale della moda e del lifestyle. Magne inoltre coccolava i suoi ospiti con attenzione e agi (che un castello solo per definizione già crea), il tutto, in una mistica e stimolante atmosfera bohèmienne. Non c’era orario per le session: c’è chi registrò nel bel mezzo della notte e chi, all’alba, dopo aver fatto un tuffo nella piscina ubicata in un verdissimo giardino.

Elton John deve parte della sua fortuna anche a Magne e in un qualche modo si è sdebitato chiamando uno dei suoi album più fortunati… Honky Chateau. Da quel momento anche il castello venne soprannominato così!

DAVID BOWIE A BRIAN ENO DEVONO QUALCOSA A QUESTO MAGICO LUOGO….

Lo Chateau d’Hérouville ospitò inoltre le registrazioni di Low e Pin Ups a firma David Bowie e Brian Eno ma tra i primi ospiti giunti dall’America troviamo gli psichedelici The Grateful Dead, che nel 1971 improvvisarono nel giardino del castello un concerto memorabile (quello che avrebbero dovuto tenere poco lontano dallo chateau ma che saltò per maltempo). Purtroppo, la favola dello Chateau d’Honky Chateau era destinata a finire a causa di problemi finanziari di Magne, talmente ossessionato da questo castello da suicidarsi nel 1984 in una camera d’albergo. Oggi un gruppo di eroici giovani imprenditori stanno cercando di riportarlo allo splendore di un tempo.

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Se passate dal villaggio di Herouville questo è l’indirizzo:

Honky Chateau

 

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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