Una visita al Teatro all’Antica di Sabbioneta

Un grande merito che riconosciamo alla dinastia dei Gonzaga, protagonisti della storia italiana ed europea dal XIV al XVII secolo, è quello di aver promosso arte, musica e letteratura ad alto livello nell’attuale provincia mantovana. Anche Sabbioneta (MN), gioiello architettonico  voluto da Vespasiano Gonzaga, beneficiò in passato della gloria di questa nobile famiglia.

Sabbioneta

Sabbioneta

Non stupisce che nel 2008 la città sia stata inserita nell’elenco dei patrimoni dell’umanità da parte dell’UNESCO: è davvero bellissima e molti registi l’hanno scelta per girare le scene di famose pellicole. Ogni prima domenica del mese ospita sempre un mercato dell’antiquariato, piccolo, ma ben distribuito tra le piazze del borgo e i portici di Piazza d’armi. In vendita mobili d’epoca, tanta oggettistica, vinili, strumenti musicali e abiti vintage. In primavera e in estate invece, in città si susseguono manifestazioni culturali, gastronomiche e musicali.

Piazza d'armi, foto di Gloria

Piazza d’armi, foto di Gloria

foto di Gloria

foto di Gloria

Punto di partenza per una visita guidata alla città è la Galleria degli Antichi, che dista pochi passi da un luogo altrettanto suggestivo, il Teatro all’Antica, realizzato nel 1588 per volontà di Vespasiano, che commissionò l’opera all’architetto vicentino Vincenzo Scamozzi.

Teatro all'Antica

Teatro all’Antica

Uno sguardo al loggiato

Uno sguardo al loggiato

Storicamente riconosciuto come il primo teatro d’Occidente dopo quelli greco-latini è tutt’oggi utilizzato per manifestazioni, concerti di musica classica e barocca. Il lungimirante architetto Scamozzi realizzò la struttura ispirandosi a quella dei tipici teatri romani a cielo aperto, inserendolo però all’interno di un’edificio. Un’operazione intelletualmente manierista e ben riuscita, unica nel suo genere. Scamozzi inserì anche un proscenio nel progetto e oggi nel teatro potete vedere una scenografia moderna, realizzata sul pensiero dell’architetto che evocava nei suoi schizzi la città di Sabbioneta. La scena fissa sostituisce quella che andò distrutta nel Settecento.

L'interno del teatro, foto di Gloria

L’interno del teatro

Dida che rimanda alla gloria di Roma

Dida che rimanda alla gloria di Roma

Interessante anche la scelta di munire il teatro di ben tre entrate: quella principale per il pubblico, una secondaria per gli  spostamenti degli artisti e una terza (laterale), il cui accesso era consentito solamente al potente Vespasiano.  Ed è su quest’ultima porta d’accesso che venne posta l’iscrizione latina “ROMA QVANTA FVIT IPSA RVINA DOCET” (Quanto fu grande Roma ce lo dicono le sue rovine), omaggio alla città a cui Vespasiano si ispirò quando decise di costruire questo teatro.

Sempre egli  volle che lo schema interno del teatro di Sabbioneta richiamasse quello dei teatri classici dell’attuale capitale. Al fine di riuscire in questo intento, il suo architetto fece distribuire su di un semicerchio le gradinate (come una cavea), su cui sedevano solo gli uomini; alle donne era infatti permessa la seduta in loggia e poi ideò una scena fissa priva di arcoscenio per il palco sopraelevato.

Sabbioneta

Eccomi a Sabbioneta

Il soffitto a cassettoni (un tempo color azzurro cielo) e gli affreschi alle pareti dovevano dare l’idea di un ambientazione teatrale a cielo aperto. Dodici eleganti colonne in stile corinzio sostengono ancora oggi il loggiato e altrettante statue di divinità olimpiche svettano suelle nostre teste, a rinforzare questa idea di ricreare un teatro romano in un luogo chiuso. Tra terrestri e divinità, al centro del teatro, sedeva il potente Vespasiano. Dopo la sua morte questo luogo subì diverse trasformazioni: nel Seicento fu un lazzaretto e dalla fine del Settecento fu trasformato: dapprima in caserma e poi, in una conceria.

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Uno degli affreschi ancora presenti sul proscenio del teatro

Stucchi e dipinti subirono danni a causa del grasso delle pelli che venivano stese qui dentro ad essiccare. Un ulteriore danno lo causarono anche i rifugiati militari, che imbrattarono le pareti del teatro durante tutto il periodo napoleonico.  Nel ventennio fascista infine, il teatro fu addirittura trasformato in cinematografo. E’ solo grazie alla recente ristrutturazione che venne riconvertito in teatro classico e, grazie alle Belle Arti di Verona, vennero poi rifatti caveo e pavimentazione.

Posso confermarvi che questo è un luogo incantevole, da vedere e riscoprire.

Alla visita della città e dei monumenti storici potete abbinare una sosta gastronomica sulla sponda mantovana del fiume Po. Nulla di meglio per una domenica di relax.

 

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TEATRO ALL’ANTICA

Via Teatro, Sabbioneta (MN)

Entrata 5 € (biglietto presso ufficio turismo)

Possibilità di visita guidata con gruppo

www.comune.sabbioneta.mn.it

 

 

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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