FERRARARA COMFORT FESTIVAL

C’è poco di “comfort” nel presenziare ai grandi eventi e concerti rock: ore e ore sotto al sole, guida in autostrada, fila alla cassa parcheggio e a quella dei token… Ma a 41 anni ancora penso che andare a concerti sia la cosa più bella che io possa fare nel mio tempo libero. Perchè mi permette di conoscere persone, di fruire di buona musica, scoprire scorci, città, cibi e di fare quello che più mi piace per sentirmi felice. E credetemi: se è vero che spendo in benzina e ticket, il resto lo risparmio in ansiolitici e sedute di psicoterapia. Io sto bene a fare questo e oggi vi metto nero su bianco quella che è stata la mia esperienza al neonato Comfort Festival di Ferrara.

COMFORT FESTIVAL, UN NUOVO FORMAT

Comfort Festival

Foto di Gloria Annovi

Per iniziare è bene farvi conoscere il format ideato nel 2021 da Claudio Trotta, a capo di Barley Arts, nota casa di produzione di eventi musicali che da anni porta in Italia gli artisti più noti del panorama musicale mondiale. L’idea iniziale di Trotta era quella di iderae un festival dove la capienza fosse limitata, dove il pubblico potesse rilassarsi nel verde di un parco (Parco Urbano di Ferrara) e godere di buona musica rallentando i ritmi della quotidianità, grazie ad una giornata in musica spassosa e godereccia.  Purtroppo più di una cosa è andata storta: il parco non era più utilizzabile dopo il live di Bruce Springsteen (ma forse era anche troppo grande per i pochi biglietti venduti), uno dei nomi più attesi del Festival Nathaniel Rateliff & The Night Sweats (io pure ero venuta per lui) e  hanno annullato il tour a inizio giugno e quindi il Comfort si è dovuto spostare in centro città, in Piazza Trento Trieste, che già aveva un palco montato per gli eventi estivi ferraresi, una bella location ma che non si sposava con l’idea iniziale di Trotta.

SUPER OSPITI

Wolfmother

Eccomi con Andrew Stockdale dei Wolfmother

Un flop senza scuse, perchè il cast era davvero interessante:  a partire, da Jack Johnson, tra i più apprezzati e premiati cantautori folk rock statunitensi, più volte disco di platino, da sempre attivo sulle tematiche dell’ambientalismo e della sostenibilità; Wolfmother, la popolare rock band australiana capitanata da Andrew Stockdale; Glen Hansard, cantautore vincitore di un premio Oscar e principale voce/chitarra dei gruppi The Frames e The Swell Season; Francesco Piu, chitarrista, cantante e autore, con otto album all’attivo e migliaia di concerti in Italia, Europa, Canada e USA dove ha rappresentato l’Italia all’International Blues Challenge di Memphis; la rock band, tutta al femminile, Pillow Queens, che, dopo il travolgente successo del loro ultimo tour in Europa e Nord America, per la prima volta in Italia; Ocie Elliot, il duo indie-folk canadese, nominato ai JUNO Awards. E per finire il bellezza: il maestro dello psych-pop Kurt Vile affiancato dalla sua band the Violators!

LA LOCATION

Ferrarar piazza trento

Foto di Gloria Annovi

La Piazza di Ferrara è sempre bellissima, ma a mio avviso, stare in uno spazio soleggiato per 7 ore è comunque un tempo lunghissimo. Nonostante il festival avesse messo a disposizione sedie, tendoni e pouf per rilassarsi, non posso descriverla come un’esperienza comfort. Le sedute poi poco si sposavano con alcuni generi proposti, vedi il live dei Wolfmother e Kurt Vile. Bando alle critiche voglio però lasciarvi, in tipico stile Musicpostcards, alcune note sullo spazio visto: Piazza Trento Trieste, risalente al Medioevo e cuore pulsante della vita cittadina.

Chiesa di San Romano, Ferrara, foto di Gloria Annovi

Chiesa di San Romano, Ferrara, foto di Gloria Annovi

Annesso alla Piazza, il Museo della Cattedrale, ex chiesa di San Romano, che contiene tra le opere visibilio anche splendide e monumentali ante d’organo raffiguranti San Giorgio e il Drago e l’Annunciazione di Cosmè Tura, nome noto a chi apprezza l’arte italiana del Quattrocento. Ma in città ci sono numerosi luoghi storici e legati all’arte da vicitare, come i più noti Palazzo Schifanoia con i suoi affreschi del Salone dei Mesi e Palazzo dei Diamanti, singolare edificio che oggi ospita straordinarie mostre d’arte.

COSA MI E’ PIACIUTO DEL COMFORT

Comfort

Eccomi al Comfort

Il fatto che non ci fossero i classici token per prendere cibi e bevande. La zona relax con acqua gratuita, pouf su cui sdraiarsi e acqua nebulizzata per rinfrescarci al passaggio dal tendone d’ingresso. e poi come già citato la selezione musicale, che spaziava nei generi e che comunque era di ottimo livello. e poi l’atmosfera sul far della sera, con le luci ad illuminare la piazza e i suoi monumenti.

Comfort Festival

Comfort Festival

Altra cosa che ho apprezzato, che molte attività commerciali fossero aperte e pronte ad accogliere turisti. E’ vero che Ferrara è già una città turistica, ma la musica negli ultimi anni ha sicuramente contribuito al suo indotto. Nel caso passaste dal centro segnalo un super negozio di dischi: Pistelli e Bartolucci (C. Della Giovecca. 2 Ferrara) , che spero di recensire per voi presto.  Il prezzo del biglietto invece non era basso, sugli 80 euro, ma per chi aveva acquistato il biglietto di Bruce Springsteen prelazione e prezzo agevolato a 57 euro. Io sono entrata alle 19:00 e ho preso un aperitivo in un bar del centro, Pasticceria Bar Duca D’Este (Piazzetta Del Castello 10), dove i prezzi non erano alti all’ora dell’aperitivo e ti portavano anche chizze e gnocco caldo con cui ho praticamente cenato. Per ammortizzare i prezzi del cibo in arena concerti (6 euro una birra, 2 euro acqua).

Non so dove si farà e se se farà una edizione 2024 ma queste sono le mie cartoline da Ferrara!

 

 

 

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Author: Gloria Annovi

Giornalista pubblicista. Adoro cucinare ascoltando John Coltrane, colleziono cappelli e ho un debole per la decade degli anni Sessanta e Settanta, a cui mi ispiro nell’abbigliamento. Già speaker radiofonica, mi dedico alla musica e alla scrittura da diversi anni. La mia valigia? Grande e 'tappezzata' da adesivi rock

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